venerdì 18 maggio 2007

Mangiare è sano?

Prima di mangiare qualcosa a volte sarebbe meglio controllare cosa dice l'etichetta a riguardo. Spesso essa non riporta tutto ciò che il prodotto contiene, ma dare un'occhiata non fa male!
I cibi come vegetali coltivati con l'uso di pesticidi, concimi chimici, inquinanti, manipolati dalle industrie e coltivati fuori stagione non ci fanno di sicuro bene!
Oltre a pasta e pane manipolati con coloranti e tossine usati solo per renderli più "belli", anche i dolciumi vengono imbottiti di tutto e di più. Il peggio è che queste sostanze, che rendono ppiù appetitosi i cibi, non fanno per niente bene al nostro organismo. Quello che possiamo fare è ridurre l'ingestione di cibi "molestati".
Nei post qui sotto troverete alcune delle sostanze da evitare.


Pavan Silvia

Sostanze nocive

ADDITIVI CHIMICI
- da E100 a E180 : coloranti che derivano in parte dal petrolio e contengono tracce di solventi chimici PROVOCANO CANCRO;
- da E200 a E290 : conservanti acido sorbico e sorbati, alcuni si impiegano sulla crosta dei formaggi e sono silicati, cera, paraffina, calce;
- l' E243 : è una paraffina che si mette sulla frutta secca DIFFICILMENTE ASPORTABILE;
- conservante più tossico : acido benzoico ed i benzoati CAUSANO ALLERGIE E CANCRO;
- difenile (e derivati) : usati nelle bucce della frutta comportano RISCHI PER IL FEGATO E PER I RENI;
- nitriti e i nitrati : li troviamo anche in alimenti come il sedano, i ravanelli e le bietole NOCIVI PER I GLOBULI ROSSI;
-nitrosammine : provocano il cancro e sono presenti nelle carni e negli insaccati PROVOCANO IL CANCRO.

ANTIOSSIDANTI
-da E300 a E 321
-l'acido ascorbico e gli ascorbati, ad alte dosi provocano diarrea, carie, calcoli renali,
-i tocoferoli la vitamina E sintetica, l'acido citrico ed i citrati, a forti dosi causano macchie della pelle e disturbi renali,
- i fosfati e l'acido ortofosforico possono dare disturbi digestivi e sottrarre calcio alle ossa.
- L'E320 il BHT 321 butilidrossitoluolo e butilidrossitoluolo, usati come additivi negli olii e nei grassi, impiegati in panetteria e pasticceria per rendere croccanti il pane ed i biscotti possono demolire la vitamina D, provocano allergie ed elevano il tasso di colesterolo nel sangue.

-
da E 322 a E 483
- emulsionanti, stabilizzanti, addensanti
- gelificanti : si usano nei dolci, nei gelati, nelle carni in scatola, provocano lievi disturbi digestivi
- alginati : derivano dalle alghe sono leggermente lassativi
- 407 (carragenite) : sembra provocare coliti ulceranti e cancro
- polifosfati (E450) : vengono usati nei formaggi fusi, nelle maionesi e nei gelati, decalcificano e neutralizzano alcuni enzimi digestivi e disturbano la digestione, provocando in alcuni casi anche occlusione intestinale

- dal 470 al 483 (emulsionanti e tensioattivi) : possono provocare disordini digestivi o calcoli renali.


Martin Madalina, Salemi Martina

Cosa c'è di dannoso?

AROMATIZZANTI
sono indicati semplicemente come aromi naturali, e spesso derivano dal petrolio, l'acido glutamminico ed i glutammati si trovano nei dadi da brodo, nelle conserve di carne, nelle salse, e si usano molto nei ristoranti cinesi e giapponesi ed orientali, e provocano mal di testa e vertigini.

DOLCIFICANTI
sono tutti dannosi, come la saccarina ed i ciclammati, l'aspartame, la glicina, il glucosio, il fruttosio, il lattosio, il sorbitolo, il mannitolo, lo xilitolo, l'invertosio, l'isoglucosio, il maltosio

COLORANTI
uno dei più diffusi è la tartrazina

Pavan Silvia

Cosa guardare sull'etichetta?

COLORANTI NON NOCIVI : E100, E101 o vitamina B2, E 140, E 153, E160, E161, E162, E163, E 300, E 301-304, E306, E 307-309, E322, E 330, E 331-333, E 334, E-335-337.

CONSERVANTI NON NOCIVI : E 200, E 201-203, E 260, E 261-263, E 270, E 290.

Pavan Silvia

lunedì 23 aprile 2007

What can we do?

Sono consapevole del fatto che preferire determinati prodotti piuttosto che altri possa incidere sulla presa visione di alcune ingiustizie che si verificano.
Ma siamo davvero sicuri che i prodotti che scegliamo aiutino la situazione?
Sono anche convinta del fatto che l'unione fa la forza, ma realmente i prodotti che compriamo aiutano? Forse possono aiutare il settore ingiustizie, ma il settore inquinamento? Noi cediamo di fare del bene ma chi ci dice che i cibi che compriamo abbiamo un involucro che non vada a danneggiare l'ambiente? Si pensa che riciclando si migliori qualcosa, ma quanto inquinano le fabbriche che riciclano rifiuti?
In questi giorni si parla tanto di surriscaldamento del pianeta, ma noi non ce ne siamo fregati fino adesso. E' colpa nostra se il mondo verrà sommerso dalle acque perchè siamo noi che inqinando abbiamo allargato il buco nell'ozono.
Forse facendo dei piccoli accorgimenti nella vita di tutti i giorni potevamo salvare qualcosa, ma ora forse è troppo tardi.

"Un'indagine condotta da Marco Baldi, del Dipartimento di Chimica dell'Università di Pavia in collaborazione con il Laboratorio Analytica, per conto di Legambiente e del Gruppo dei Verdi in Regione Lombardia rivela che la formaldeide, composto riconosciuto certamente cancerogeno per l'uomo dallo IARC, l'agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, e' presente negli imballaggi in cartone e cartoncino utilizzati per confezionare pasta e riso, o per contenere panini dei fast food, e in alcuni prodotti di carta, come quaderni, fazzolettini e cartaspugna."

"Le quantita' di formaldeide variano da valori molto bassi, come quelle rilevate nei bicchieri di carta (1,3 milligrammi per chilogrammo) a quantita' decisamente piu' alte, come quelle riscontrate in una confezione di fette biscottate (52,0), in una confezione di sale marino (45,3), in un contenitore di un panino di un fast food (44,7).Quantità piu' contenute sono state riscontrate anche in un contenitore per pennette integrali (31), in un contenitore per bustine di te' deteinato (30,2) e in un contenitore per soia vegetale (30). "

"In base a nuovi studi epidemiologici condotti su lavoratori addetti alla sintesi di formaldeide, lo IARC nel mese di giugno 2004 ha classificato la formaldeide nel gruppo 1 dei cancerogeni, cioe' tra quelli ''certi per l'uomo''. L'Unione Europea, pero', non la riconosce ancora come sicuro cancerogeno."

"La formaldeide e' una sostanza fortemente irritante. La sua presenza viene immediatamente avvertita a causa dell'odore caratteristico e del tipico bruciore agli occhi. L'effetto più preoccupante riguarda comunque la sua capacità di indurre mutazioni e tumori. Per i tumori nasofaringei l'esposizione e' per via inalatoria. L'ingestione, anche a grandi dosi, non provoca tumori del naso o della gola. Test condotti sugli animali hanno rilevato un aumento delle leucemie; in questo caso è importante anche l'ingestione. L'indagine condotta da NCI su più di 25mila lavoratori conferma un aumento di decessi per leucemie."

Pavan Silvia

lunedì 16 aprile 2007

libri guida al consumo critico

Guida al consumo critico
Centro Nuovo Modello di Sviluppo - Francesco Gesualdi

Nuova edizione aggiornata 2003, nuove tabelle, nuovi marchi, nuovi criteri. Sulla spinta del consumo critico, varie imprese hanno imboccato la strada della responsabilità sociale e ambientale. Ma ancora troppe continuano a violare i diritti umani, sfruttano i piccoli produttori del Sud del mondo, vogliono imporci gli organismi geneticamente modificati, sostengono regimi oppressivi, finanziano scelte di guerra, riforniscono gli eserciti. Ecco la necessità di informarci per fare sentire alle imprese tutto il nostro peso di consumatori che dicono no a comportamenti irresponsabili. Questa Guida ti aiuta a stabilire su quali prodotti far ricadere le tue scelte di acquisto, per indurre le imprese a comportamenti migliori, perché il consumo ha su di esse potere di vita o di morte. Le informazioni raccolte in questa si riferiscono ai 170 gruppi italiani ed esteri che incontri più frequentemente al supermercato. Sono organizzate sia per tabelle di marchi (seconda parte)che per schede di impresa (terza parte) per consentirti di scegliere in modo più agevole.
Martin Madalina.

Un altra proposta é:
Manuale per un consumo responsabile
Dal boicottaggio al commercio equo e solidale
Francesco Gesualdi - Centro Nuovo Modello di Sviluppo
Lavoro minorile, percosse, negazione dei diritti sindacali, scarichi abusivi, ecco cosa può nascondersi dietro a molti prodotti che compriamo ogni giorno. Ma la casistica è tutt'altro che esaurita: produzione di armi, evasione fiscale, ricorso ai paradisi fiscali, pubblicità ingannevole, finanziamento dei regimi oppressivi, manipolazione genetica. Se i nostri consumi ci rendono involontari complici di tutto questo, sappiamo anche che il consumo può diventare un'arma formidabile per far cambiare il corso della storia e che i consumatori possono avere potere di vita o di morte sulle imprese. Ecco il messaggio di denuncia e di speranza di questo libro, che mette a nudo gli artifici che si nascondono dietro l'immagine immacolata di molte imprese
Brun Silvia

lunedì 2 aprile 2007

Consigli pratici per la casa

In natura esistono dei detergenti e dei rimedi "alternativi", che a volte ci possono risolvere qualche problema senza danneggiare l'ambiente.

Ammorbidente per bucato: aceto bianco.
Anticalcare : aceto bianco.
Diserbante: acqua e sale (attenzione a come si usa, il sale "brucia" anche eventuali superfici delicate come maiolica o marmo).
Repellente per formiche: la muffa della buccia di limone (va bene per i giardini).
Disodorante per stoviglie: limone.
Macchie di inchiostro:
dopo aver messo un tampone di stoffa dietro la parte macchiata pulite con succo di limone (per i casi gravi o stoffe delicate ricorrete alla lavanderia).
Pulire il frigorifero: lavate prima con aceto e poi sciacquate con acqua e bicarbonato.
Balsamo per capelli grassi: aceto bianco.
Balsamo per capelli secchi:
rosso d'uovo.

Pavan Silvia

lunedì 5 febbraio 2007

niente da fare!!!!

Ciao(SALUT)!!! Parlando di questo consumo critico...mi sembra giusto che le cose vadano modificate per migliorare il mondo e sono coscente che le grande compagnie sfruttano tutte le possibilità per ottenere il loro profitto e che a volte passano il limite, distruggendo le vite...e altre cose mostruose. Evidentemente non so come esprimere questo concetto ma secondo me non è che noi comuni mortali possiamo fare tanto per fermare questo fenomeno, perché affinché sul mercato esisteranno vestiti che ci fanno star bene(che sono comodi da indossare), cibo che ci piace mangiare e tante altre cose che appartengono alle grandi aziende, la gente non può vivere senza...Secondo me per combattere questo fenomeno la lotta deve partire da qualche parte dall'alto tipo governo,o robe del genere(ma loro non hanno l'interesse per fermarlo),qundi l'unica cosa che possiamo fare noi è:di prendere le cose con attenzione!

Martin Madalina

lunedì 15 gennaio 2007

Il commercio alternativo

Boicottare le imprese per indurle a comportamenti migliori è possibile. Tuttavia bisogna sapere che per ottenere dei risultati ci vuole costanza e molto tempo. Ecco perchè una strategia importante è quella del commercio alternativo che ha due intenti principali:
1) Offrire una soluzione immediata a chi è vittima di un commercio opressivo;
2) Sperimentare un modello commerciale basato su principi diversi.
La forma più importante di commercio alternativo realizzata fin ora è il commercio Equo e Solidale organizzato come risposta alle gravi forme di sfruttamento messe in atto dalle multinazionali.
COMMERCIO E SVILUPPO SOCIALE
Il commercio Equo e Solidale non si preoccupa solamente di garantire ai produttori salari dignitosi, ma cerca anche di rafforzare le cooperative di produzione e le strutture sociali al fine di migliorare le condizioni produttive dei singoli e di fornire servizi collettivi di tipo sanitario, scolastico, sociale. Purtroppo nelle baraccopoli dei paesi del sud, dove si trovano i produttori del commercio Equo, le condizioni sanitarie e scolastiche sono disperate.
"TRADE NOT AID"(commercio non carità)
I poveri del sud vanno aiutati a uscire alla loro situazione di miseria non con la carità ma con il commercio perchè la carità instaura un rapporto di sudditanza, mentre il commercio si basa sul rapporto di parità. Per esempio dei prodotti artigianali fabbricati da Preda, un'organizzazione fondata nel 1973 a Olangapo nelle Filippine. Questa cittadina che viveva in funzione della presenza straniera (grazie alla base navale americane che poi è stata chiusa nel 1992) offriva droghe e prostituzione. Preda nacque per soccorrere le vittime della droga, della prostituzione e della miseria creando corsi di formazione e offrendo occasioni di lavoro.

Salemi Martina

giovedì 11 gennaio 2007

E la Barilla?

Barilla, notissima impresa alimentare (pasta, merendine, biscotti, sughi, ecc). Il 49% del pacchetto azionario di questa società appartiene alla Relou Italia srl, nel cui consiglio di amministrazione troviamo molti stranieri, fra di essi, fino a pochi anni fa era presente un certo Walter Wurth, presidente della Oerlikon Buhrle, una importante azienda svizzera produttrice di cannoni, missili e mezzi blindati, nonché di avanzati sistemi elettronici per la difesa. E' presente con i seguenti marchi:Barilla, Crakers Motta, Essere, Gran Pavesi, le Tre Marie, le Spighe, Mulino Bianco, Pavesini, Voiello, Panem.

Pavan Silvia

Cosa cambia nel mondo la Nike?

REGIMI OPPRESSIVI: tutte le scarpe Nike sono prodotte in Asia, in particolare in Indonesia, Cina, Thailandia, Taiwan, Corea del Sud, Vietnam.

RELAZIONI SINDACALI: in Indonesia i sindacati liberi sono illegali e vengono repressi dall'esercito, i dirigenti sindacali sono licenziati, imprigionati, torturati, ed anche uccisi.

SALARI E CONDIZIONI DI LAVORO: i lavoratori della Nike ricevono un salario da fame, inferiore al salario minimo stabilito dalla legge indonesiana. Lavorano esposti ai vapori delle colle, ai solventi, alle vernici, per 12 ore al giorno.

COMMERCIALIZZAZIONE IRRESPONSABILE: la Nike spende circa 180 milioni di $ all'anno in pubblicità, quando sarebbe sufficiente l'1% di questo bilancio per migliorare le condizioni di 15.000 lavoratori indonesiani.

CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO: nel 1990 Operation Push, un gruppo per i diritti civili, ha lanciato il boicottaggio della Nike perchè, nonostante venda il 45% dei suoi prodotti ai neri, non vi sono afroamericani ai vertici dell'azienda; essa inoltre non concede sufficienti benefici sociali alla comunità nera.

Pavan Silvia

Cosa cambia nel mondo la Nestlè?

REGIMI OPPRESSIVI: Nestlè ha filiali in Brasile, Cina, Colombia, Egitto, El Salvador, Guatemala, Honduras, India, Indonesia, Kenya, Libano, Messico, Papua Nuova Guinea, Filippine, Senegal, Sri Lanka, Turchia. L'Oreal è presente anche in Perù e Marocco.

RELAZIONI SINDACALI: nel 1989 i lavoratori di una fabbrica di cioccolato a Cacapava, Brasile, fecero sciopero. I lavoratori si lamentavano delle misere condizioni di lavoro, compresa la discriminazione verso le donne, la mancanza di indumenti protettivi e le inadeguate condizioni di sicurezza. Entro due mesi dall'inizio dello sciopero la compagnia aveva licenziato 40 dei suoi operai, compresa la maggior parte degli organizzatori dello sciopero.

COMMERCIALIZZAZIONE IRRESPONSABILE: recenti mosse della Nestlè nel campo del latte in polvere per neonati comprendono un'ulteriore violazione del Codice dell'OMS, cioè la pubblicità del suo nuovo latte ipo-allergenico, Good Start, negli USA. Si è saputo che alcuni neonati hanno sofferto di shock 'anafilattici', con pericolo per le loro vite, dopo essere stati nutriti con questo prodotto. Vedi anche il boicottaggio sotto.

TEST SU ANIMALI: L'Oreal è attualmente oggetto di boicottaggio per il suo uso continuato di test sugli animali. La stessa Nestlè è stata recentemente criticata dalla BUAV (antivivisezionisti inglesi) per aver fatto test di cancerogenicità del suo caffè su topi.

CAMPAGNA DI BOICOTTAGGIO: la Nestlè è attualmente oggetto di un boicottaggio mondiale per la pubblicità irresponsabile del latte in polvere, e L'Oreal per i test sugli animali.

Pavan Silvia